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IL
MESSAGGERO
Venerdì
14 Luglio 2006
«Il
nostro hit diventato pò-pò-pò? Grazie Roma, è
un grande onore»
di
MAURO EVANGELISTI
Nove luglio,
pò-pò-pò-pò-pò. Mentre Roma, l'Italia,
canta e impazzisce al ritmo della colonna sonora della vittoria degli Azzurri
ai Mondiali di Germania, in California Jack White festeggia il trentunesimo
compleanno insieme al suo manager, buttando un occhio ogni tanto alle news
sui mondiali di soccer. Chi se ne frega? No, calma, perché la storia
va raccontata. Jack White non è un Giacomo Bianchi qualsiasi: insieme
a Meg White forma i White Stripes, vale a dire la band - ma sarebbe più
corretto dire il duo - originaria della zona di Detroit che, fra i suoi
successi, vanta Seven Nation Army, dall'album Elephant del 2003. Chi se
ne frega? Un altro po' di pazienza: è qui che il cerchio si chiude.
Seven Nation Army, brano di grande successo ripreso da molti artisti, rimixato
per le discoteche, è l'origine di tutto. E' di lì che viene
il trascinante pò-pò-pò-pò (ma ognuno lo scriva
come vuole, ovviamente) che ha cantato prima Totti da Fiorello, poi hanno
rilanciato gli Azzurri sul palco del Circo Massimo (fallito miseramente
il tentativo di fare intonare insieme al milione di tifosi il vecchio “alè
oò”, antichi). Qualcuno narra che anche capo del Governo, dello
Stato e ministri non si siano tirati indietro e abbiano cantato il coretto
che ha guadagnato, in questo caso davvero a furor di popolo, il ruolo
di tormentone dell'estate (per il quale, fra l'altro, quest'anno sembrano
esservi ben pochi concorrenti).
Jack
White, autore del pezzo, commenta quanto sta succedendo con la sua canzone
in questo modo: «Per me è un onore che gli italiani abbiano
adottato la mia canzone. Niente è più bello nella musica
quanto la gente che abbraccia una melodia e la fa entrare nel pantheon
della musica popolare. Come autori di canzoni è qualcosa che non
può essere pianificato. Specialmente nei tempi moderni. E
mi piace che la maggior parte della gente che sta cantando la mia melodia
non sappia neppure da dove venga. Ecco, questa è musica popolare».
Ma prima di tornare in California da Jack White e dal suo manager italoamericano
Ian Montone, bisogna ritracciare per l'ultima volta l'origine del
pò-pò-pò-pò. Perché Jack White ha ragione:
i tifosi azzurri, un intero paese, stanno cantando questa canzone
senza sapere cosa sia realmente. Secondo Wikipedia, l'enciclopedia on line,
i primi ad adottarlo, addirittura due anni fa, furono i tifosi del Perugia
(qualcuno parla anche di quelli della Sambenedettese e della Juve Stabia).
Fatto sta però che il successo intergalattico arriva con la famosa
partita di Coppa Uefa della Roma con il Bruges, quando la curva giallorossa
riprende il coro dai tifosi belgi, adotta il pò-pò-pò-pò,
lo valorizza, lo santifica nel derby e poi, ai Mondiali, lo regala al resto
d'Italia e alla Storia (vabbè, alle pagine divertenti e leggere
della Storia).A questo punto viene a una domanda: ma negli Stati Uniti
gli White Stripes, fratello e sorella, quando sono venuti a conoscenza
di quanto stava succedendo in Italia? Le loro orecchie quando hanno cominciato
a fischiare? Da Los Angeles risponde il loro mananger, Ian Montone: «Per
la verità è già da un po’ che ci era arrivata notizia
del refrain che stava diventando popolare. In particolare, abbiamo avuto
sentore di questo amazing phenomenon , di questo stupefacente fenomeno,
già quando i tifosi dell'As Roma hanno cominciato a cantare il refrain
nelle partite di campionato».La reazione? Qui il manager dei White
Stripes confessa una sua passione personale, anche se magari - ma si può
perdonare - in mezzo c'è una buona dose di diplomazia: «Io
parlo per me, ma ho sempre guardato con simpatia alla Roma e ancora di
più a Francesco Totti, personalmente ero davvero felice che tutto
l'Olimpico cantasse Seven Nation Army. Ora che questo coro è stato
adottato dagli Azzurri, da tutti i tifosi italiani, la cosa sta divenendo
ancora più amazing , stupefacente. Addirittura surreale. E in questo
caso posso parlare anche a nome dei White Stripes: sono molto orgoliosi
e onorati che l'Italia intera abbia adottato il loro brano». Che
era già una canzone di grande successo (nel 2003 ha vinto un Grammy
come migliore canzone rock), anche commerciale, ma che ora rischia di avere
una seconda esplosione anche a livello di introiti, fra Mp3 e suonerie.
Tanto che il 21 luglio Seven Nation Army sarà pubblicato in Italia
come singolo. Tanto che su iTunes (il “mercato” on line della musica di
Apple) il brano è in testa alla classifica dei più scaricati
(acquistati). «I White Stripes sono stati diverse volte in Italia,
sperano di tornarci presto ed è un Paese molto importante per la
loro musica - conclude il manager - . Poi, c'è questo rapporto conil
soccer, il calcio...Jack White è un buon calciatore. E il 9 luglio
era il suo compleanno. Abbiamo seguito insieme a casa sua la finale e,
in fondo, la vittoria dell'Italia è stato un bel regalo. Certo,
almeno per me, il team degli Usa era la prima scelta...ma dopo la sua eliminazione
il sostegno è andato tutti agli Azzurri...». |