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BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB di Andrea Lopez Cesarino
MILANO - ALCATRAZ- 30/11/03 

Perchè un metallaro dovrebbe assistere al concerto dei BRMC?
Perchè un individuo le cui orecchie si nutrono quotidianamente di metallo puro, di suoni grezzi, pesanti, ultraveloci e iperdistorti dovrebbe assistere a tale concerto e scriverci pure una recensione?
Perchè uno come me i cui compagni di viaggio preferiti sono gente come Manowar, Iron Maiden, In Flames, Metallica...(per fare qualche esempio) dovrebbe voler assistere al concerto di un gruppo dal rock così meticolosamente studiato nei minimi particolari?
Semplice. Perchè percorrendo i miei 23 anni son passato dalla musica leggera italiana alle melodie nipponiche, dalla classica al rock, al punk e per finire al dio metallo e la cosa che ho imparato è che se un tipo di musica non ti piace, allora è perchè non sei ancora pronto.
E allora credo che bisognerebbe sempre dare la possibiltà ad un nuovo genere/gruppo di contagiarci perchè abbiamo solo da guadagnare.

Fatta questa lunga premessa vi racconto la mia esperienza: dopo alcuni inconvenienti giungo sul posto con discreto ritardo e subito varcata la soglia dell'Alcatraz, noto un telone nero che divide in due la sala e ciò suscita in me qualche perplessità.
Il gruppo spalla sta già suonando; non so chi siano ma il loro sound in fondo non mi dispiace, suona fresco e allegro nella mia testa e riconosco pure una cover di cui ignoro il titolo ma mi sembra ben suonata. Insomma un bel gruppo ma che sinceramente risulta anonimo e passa decisamente inosservato in mezzo a tanti simili. 
Nella pausa faccio un giro tra il pubblico: un gruppo piuttosto nutrito ed eterogeneo, vedo uomini distinti con la ventiquattrore in una mano e la moglie nell'altra, ragazzini, universitari, rockettari, bikers, tutti ma  proprio tutti (forse sono l'unico della mia stirpe). Spinto da grande curiosità mi infiltro nella folla ad attendere ansioso l'ingresso degli headliners (e sono solo al secondo album!). Subito avviene il peggio, quello che temevo, una melodia veramente moscia mi assale (credo che i comuni mortali la definiscano "psichedelica") ma tengo duro, certo che le cose avrebbero preso una piega differente.
E difatti ho ragione perchè terminata la lagna il gruppo esplode in una  song fatta di puro black rebel rock and roll inizio ad agitarmi assieme al resto della sala, finalmente si parla la mia lingua preferita e accompagnati da luci prevalentemente rosse e bianche, e da videoproiezioni ritraenti roboanti motociclette e artiglierie assortite gli idoli della serata proseguono il loro show mantenendo sempre un buon livello fino alla stupenda canzone finale che mi è rimasta impressa nella mente grazie alla perfetta miscela di parti lente dall'atmosfera malinconica e di scariche di chitarra elettrica. 
Il concerto termina dopo circa 90 dinamitardi minuti (che ormai, ahimè, sembra essere il nuovo standard di durata dei concerti) ma lo stridere della chitarra durerà ancora un po' mentre nella mia testa si forma l'idea che questo gruppo è fatto da giovani individui che SANNO SUONARE come si deve, che hanno idee, che le sanno mettere in pratica, che sanno come stare sul palco (notevole il momento in cui Peter Hayes si inginocchia a suonare sulla pedana con le mani del pubblico esaltato che tentano almeno di sfiorarlo) anche senza muoversi molto. Ora, anche se per me non è stato amore a prima vista e domani non correrò a comprare i loro album, i BRMC rimangono a mio avviso un validissimo gruppo che è sempre piacevole ascoltare, magari live come deve essere ascoltato il vero rock. 
Ringrazio Pogopop per questa opportunità e alla prossima!