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VALLE GIULIA JUNE 18TH 2002 |
Cosa
non funzionò con Brian?
Si
riteneva una superstar, capisci? Per questo non poteva stare coi Motorhead.
Mi
può parlare della sua amicizia con Phil Campbell, chitarrista dei
Motörhead da ormai diciotto anni?
È
mezzo italiano, lo sai? Sua madre è italiana...Per metà italiano
e per metà gallese...E' un personaggio molto strano. Dopo 18 anni
alla fine non ci pensi più. E' un ottimo chitarrista, ma è
stranissimo dal punto di vista "sociale". Già, è molto strano.
C'è una buona interazione tra noi...
Lemmy,
lei è stato in Italia molte volte. Come percepisce il nostro Paese?
Molto
agitato. E molto complicato. Se chiedi una cosa a uno ti ritrovi in una
conferenza con sessanta persone. Mi ricordo ancora le conversazioni prima
dell'apertura dei concerti. Comunque, gli italiani sono molto simpatici.
Mi è capitato di trovarmi nel bel mezzo della notte con sei persone
in una macchina...Mi sono sempre divertito con gli italiani.
Prima
dell'intervista stava leggendo un libro. Phil Campbell mi ha detto che
lei legge moltissimo quando è in tour. Che genere di libri preferisce?
Leggo
di tutto: storia, documenti. Questo ad esempio parla di un serial killer
(Lemmy sorride beffardo: Serial Killer è il titolo di un brano di
Hammered, il nuovo album dei Motörhead, N.d.I.). Mi piace leggere
storie di persone che sono migliori di quello che si può pensare...
In
"Hammered", il vostro nuovo album, figurano titoli come "Brave New World",
"Serial Killer", "Kill The World", "Voices From The War"... Che genere
di mondo si vuole descrivere?
Ogni
genere. Ma in fondo il mondo è sempre uguale: sono le stesse persone
a morire, muoiono i giovani. E i potenti, fottuti politici li fanno combattere.
La gente non vuole le guerre, sono i fottuti politici che le vogliono.
La gente vorrebbe solo vivere la propria vita.
I musicisti
mostrano un grande rispetto per i Motörhead e per quello che rappresentano
nella storia del rock'n'roll. Com'è invece il suo rapporto con i
media? Si è mai sentito trascurato, non considerato, frainteso?
Non
capito. Perché i media non ascoltano e non considerano se sei bravo
o meno. A loro interessa solo se sei popolare, se interessi a tanta gente.
A volte di trovi davanti a certi imbecilli...Per la maggior parte dei media
è così. C'è tanta gente spocchiosa.
Perché
i Motörhead hanno cambiato cosi tante etichette? Siete una band importante,
perché questo conflitto con l'industria discografica?
Perché
le etichette non ti considerano importante, a loro non interessa la tua
musica. Vogliono solo vendere, vorrebbero farti cambiare. Questo per la
maggior parte delle etichette. Ora però ci troviamo bene, abbiamo
due buone label, una per l'America e l'altra per l'Europa. Fanno un buon
lavoro...
Joey
Ramone è morto...
E
anche Dee Dee...
So
che eravate molto amici. Può dirmi qualcosa del suo legame coi Ramones,
cosa vi accomunava?
Ci
siamo conosciuti nel 1977, durante il loro primo tour in Inghilterra. Con
Joey e Dee Dee è nata subito l'amicizia. Nel '90 scrissi anche una
canzone su di loro, R.A.M.O.N.E.S. , pubblicata nell'album 1916. Ora sono
andati... I giorni in cui sono morti sono stati molto brutti per il rock'n'roll.
Lemmy,
quando lei non è in tour divide il suo tempo tra Los Angeles e Göteborg,
giusto?
No,
vivo solo a Los Angeles.
E che
mi dice dell'Inghilterra (che Lemmy ha abbandonato da anni polemicamente,
N.d.I.)?
L'Inghilterra?
Chi se ne frega...
Quest'anno
in Inghilterra si celebrano i cinquant'anni di regno della Regina Elisabetta.
Ma ricorre anche il venticinquesimo anniversario del punk. I musicisti
punk dicono in genere di essere stati molto influenzati dai Motörhead.
Lei ha fondato la band nel '75, prima dell'avvento dei Sex Pistols. Inizialmente
il nome doveva essere Bastards, perfetto per una band punk. Ma cosa ha
rappresentato il punk per lei?
Mi
piaceva l'attitudine a perdersi completamente nella musica, che si ritrova
anche nel metal, che è anche l'atteggiamento dei Motörhead.
Fare musica, lasciarsi prendere totalmente... Dal punto di vista strettamente
musicale non ci ha particolarmente toccati. Noi siamo i Motörhead,
suoniamo la musica dei Motörhead.
In
"Hammered" c'è un brano intitolato "No Remorse". Lei ha speso una
vita nel rock'n'roll: non ha davvero alcun rimorso, nessun rimpianto?
No.
Se rimpiangi qualcosa passi il resto della vita a impazzirci sopra. Non
c'è tempo per i rimorsi, la vita è troppo breve.
Qual
è la parte migliore del rock'n'roll?
Le
donne (solito ghigno, N.d.I.). E suonare dal vivo.
Lei
ha collaborato con l'ex Nirvana Dave Grol nella canzone Shake Your Blood
(inserita nel progetto metal di Dave, Probot,N.d.I.). Grohl l'ha definita
il rock'n'roll fatto persona, un "fottuto lone ranger", che arriva e spreme
tutto da una canzone...
Molto
carino da parte sua. Anche lui è molto bravo, veloce. Ci siamo divertiti
molto. Lui suonava la chitarra e la batteria, io cantavo e mi occupavo
del basso. In tre ore il pezzo era pronto.
Lemmy,
che ne pensa dei Nirvana?
Mi
piacevano tanto. Cobain, ecco un altro grande che se n'è andato.
E'
un destino, una maledizione, che i grandi del rock'n'roll debbano morire
così, in situazioni tragiche?
Io
non sono morto! (gran risata, N.d.I.)
Il
Dvd Boneshaker, celebrazione dei 25 anni di Motörhead (registrato
nel 2000 all'Hammersmith di Londra) si chiude con un'incredibile jam finale.
Si stenta a credere che il chitarrista scatenato in pose assolutamente
hard rock sia quel romanticone di Brian May dei Queen...
Meraviglioso!
Conosco Brian da tantissimi anni, da molto prima che i Queen si chiamassero
così. I Queen sono storia. Devo dire che Brian quella sera mi ha
sorpeso davvero. Probabilmente aspettava da anni quel momento...
"Serial
Killer" è un duetto tra lei e il lottatore di wrestling Triple H.
Uno "spoken word" davvero terrificante...
Prova
ad ascoltarlo al buio (ghigno, N.d.I.). Serial Killer è un tentativo
di entrare nella testa di qualcun altro - nel caso specifico, un assassino
- per leggere i suoi pensieri.
Che
genere di rapporto c'è tra i Motörhead e la World Wrestling
Federation. Mi sembra che sia stato un buon veicolo per la vostra musica...
Sì,
ha funzionato. Abbiamo inciso una canzone per loro (la sigla che introduce
Triple H ai combattimenti, N.d.I.). Non mi ero mai interessato al wrestling
prima e non lo trovo particolarmente coinvolgente. Ma deve essere divertente
praticarlo.
Lemmy,
nel corso della sua carriera lei ha esibito molte amicizie femminili. Si
ha la sensazione che lei abbia un profondo rispetto per le donne. Diverso
tempo fa una testata inglese, NME, la definì anche un sex symbol.
Com'è in realtà il suo rapporto con l'altro sesso?
Ricordo
la storia del sex symbol, si trattava di... In ogni caso, amo le donne.
Ho perso mio padre molto presto e sono cresciuto avendo vicino le figure
di mia madre e mia nonna. Ho con le donne una simpatica complicità.
Scusi
Lemmy, ma che c'entrava lei con Samantha Fox (cantante pop con grandi seni
baciata da un effimero successo a metà degli anni Ottanta, N.d.I.)?
Io
amo il pop! Quando è fatto bene... Mi piacciono i singoli, dove
trovi le cose migliori in due minuti di musica, bruci tutto subito. E mi
piace Samy, una ragazza in gamba, semplice e allegra.
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