Frontiera, Roma 13 Febbraio 1999
Dire che i Gluecifer siano i nuovi re del Rock and Roll è poco....sono strabilianti, esilaranti, eccitanti, sono una vera forza della natura e piu', hanno effetti dirompenti sulpubblico che, se si lascia prendere dalla loro corrente energetica, si lascia andare a scene di puro isterismo (vedi ragazzi che si spogliano nudi ed iniziano a muoversi compulsivamente, come invasati).
Giuro che un concerto cosi' non si vedeva da forse piu' di 10 anni.
I Gluecifer non sono paragonabili a nessuno, perche' sul palco non hanno rivali. Se qualcuno di voi ha visto i Vandals, ebbene, forse i Gluecifer sono la versione  Hard-Rock dei Vandals, elevata al cubo. Nessuno potra' negare al gruppo tale e tanta potenza dal vivo.  Devo confessare che li aspettavo emozionata ed ero felicissima che loro fossero scesi fino a Roma a suonare.
Purtroppo la diffusione come al solito della loro performance è stata infima: non solo mancavano i poster in giro che annunciavano il loro concerto, ma addirittura, il cambiamento del locale in cui avrebbero dovuto suonare si è saputo solo 4 giorni prima, cosi' che molte persone sono state fuorviate....mi vergogno ogni volta davanti a questi gruppi che si sbattono in pullman per chilometri e chilometri per poi trovate poca gente ad assistere al loro concerto a causa dell'inefficenza organizzativa. Ogni volta che ci ritroviamo davanti a loro ci sentiamo in dovere di scusarci e spiegare che purtroppo è cosi'! A Roma NON ESISTE UN ORGANIZZATORE CHE SIA IN GRADO DI FARE IL PROPRIO MESTIERE, ne' un gestore di locale capace di promuovere gli spettacoli....
Lo spettacolo è iniziato alle 23 e 30 quando sul palco illuminato da luci rosse e con lo stendardo stellare dei Gluecifer sullo sfondo, le cinque furie sono salite in scena. Tutti vestiti allo stesso modo, con camicia di velluto rossa e pantaloni neri. Solo le scarpe erano alcune bianche (molto originali) ed alcune nere. Due chitarre, un basso, batteria e voce. E un roadie con i capelli rossi.
Sessantuno minuti fulminanti, con tutti i pezzi dei loro CD "Ridin' the  tiger" e "Soaring with eagles at night to rise with the pigs in the morning" (andare a letto con le aquile per risvegliarsi con i maiali). Biff Malibu, il cantante, tra un pezzo e l'altro introduce le canzoni ed intrattiene il pubblico ("Ladies & Gentlemen......") un pò alla maniera di Greg Graffin dei Bad Religion, cosa che ci piace molto. E per sfatare il luogo comune che qualche volta li definisce metallari, hanno dedicato una canzone a chi odia il dark metal!
L'ora di concerto è sfilata via velocissima, senza dare il tempo di pensare.
Che dire?
Devastanti.

Subito dopo il concerto siamo saliti nei loro camerini e gentilmente Biff Malibu, il cantante, ci ha concesso la seguente intervista:



Pogopop = P
Gluecifer = G


P: Ciao Biff, grazie per essere stato a suonare qui a Roma, come sta andando la tourneé europea?
G: La tourneé sta andando molto bene, anche qui in Italia dove ci stiamo divertendo molto. Prima eravamo stati soltanto a Biella e posso dire che in Italia ci si ingrassa molto perché si mangia molto bene!

P: Parliamo della vostra musica. Le riviste musicali definiscono la vostra musica nelle maniere più disparate. Pogopop pensa che voi siate puro rock 'n' roll. Cosa ne pensi?
G: Beh, le nostre radici sono nel punk ma poi abbiamo preso una strada decisamente più indirizzata verso l'hard rock, perché il punk ci sembrava troppo chiuso in se stesso. Certo il nostro è un hard rock non nel senso più puro del termine..... è un hard rock rock 'n' roll insomma.

P: Quindi le vostre radici sono nel punk... da dove traete ora l'ispirazione?
G: Beh, principalmente nei Rolling Stones, negli Stooges, negli MC5, negli AC DC e nelle bands australiane degli anni  '80, Ted Nugent ecc. ecc., è molta la musica buona di quel periodo....

P: Voi venite dalla Norvegia ma moltissime buone bands provengono dalla Scandinavia. Come si spiega questa ondata scandinava?
G: In effetti è vero! Siamo molto influenzati dalla cultura e dalla musica anglo-americana e abbiamo facilità ad esprimerci in inglese. Negli ultimi anni sono uscite moltissime bands dalle nostre parti..... questo ha comportato che il successo di una band, per una reazione a catena, ha portato alla conoscenza del pubblico degli altri gruppi appartenenti alla scena scandinava... è un pò come una moda!

P: Quindi se voi cantaste in norvegese non avreste lo stesso successo!
G: Certamente no (ridendo)!!! E' come se io fossi italiano e cantassi in italiano: avrei successo solo se fossi Pavarotti!

P: Voi siete stati chiamati dalla Man's Ruin, la casa discografica indie più grande d'America e siete stati prodotti e distribuiti da loro.... Come è stato lavorare con loro?
G: In realtà noi abbiamo lavorato a distanza! Ci siamo tenuti in contatto, ma in effetti non ci siamo mai incontrati. A Marzo, quando partiremo per la tourneé americana, finalmente avremo la possibilità di incontrarli (e negli States state pure sicuri che avranno un successo CLAMOROSO, n.d.r.).

P: Qual'è il concerto in cui vi siete divertiti di più?
G: Madrid senza dubbio. E' stata la data più divertente di questa tourneé. E poi anche Roma. Prima Madrid e poi Roma (grazie per la gentilezza ma, purtroppo, non ci crediamo! Solo un centinaio di persone di cui solo la prima fila scatenata! n.d.r.)

P:Abbiamo saputo che i vostri connazionali Turbonegro si sono sciolti. Hai qualche notizia al riguardo?
G: In realtà ho saputo dello split solo dalle agenzie di stampa.... e non molto di più....

P: Ci sono delle interviste in cui vi accostano agli Hellacopters ed ai Backyards Babies ed altre in cui vi elencano una lista lunghissima di bands scandinave: dicci tu cinque bands che ritieni veramente valide nella scena scandinava.
G: E' una domanda difficile, fammi pensare.... Sicuramente trovano posto i Grinners, gli Hellreid, i Rayon beat Cospirassi, gli A-Bombs.....

P: OK, vuoi salutare gli ascoltatori di Pogopop?
G: Certamente! Ciao, sono Biff Malibu dei Gluecifer e voi state ascoltando Pogopop!

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